Primitivo Rosato ed è subito Puglia!

Il 2020 è stato un anno molto controverso, sia per la nostra cantina che per il mondo del vino in generale. Tuttavia, abbiamo cercato di interpretare la parola “crisi” nel suo significato originale, ovvero “scelta, decisione”. Così, tra i vari cambiamenti apportati, c’è stato il lancio di una bottiglia che sentiamo particolarmente nelle nostre corde, poiché rappresentativa della nostra amata terra: Primitivo Rosato Òtre.

Primitivo Rosato è ottenuto da uve a bacca nera di Primitivo 100% pugliese, vinificate in rosato. Le uve subiscono una macerazione per 24 ore a 7°C, seguita da una pressatura soffice delle bucce e dalla decantazione del mosto a freddo. La fermentazione, infine, è lenta e costante ed è condotta a una temperatura di 16-18°C.

Al termine di tutte le fasi di produzione, si ottiene un vino che al naso presenta complessa frutta rossa matura e fresca (ciliegia e amarena), con note agrumate e floreali. Mentre al palato è fresco, minerale e sapido, supportato da una buona acidità. Il finale morbido, poi, lo rende perfetto in abbinamento a carpacci di salmone e carni bianche. 

Primitivo Rosato ha ottenuto la Medaglia Argento durante il Premio Vinum 2021.

 

Primitivo e vino rosato: un binomio vincente.

Sempre più wine lovers optano per un fresco calice di rosato per accompagnare aperitivi post-lavoro, romantici tramonti e brunch all’aperto. Il suo consumo, infatti, è cresciuto in modo esponenziale negli anni, tanto da sfatare il mito che lo vorrebbe esclusivamente giovane e femminile. Al contrario, l’IWSR (International Wine & Spirits Research) definisce il rosato un vino gender-free, che per Millennials e novelli bevitori sa di stile di vita spensierato, positive vibes estive e lusso accessibile. Non a caso, Tannico ha parlato della bella stagione appena trascorsa come dell’”estate dei rosati”, e non saremo di certo noi a contraddire Marco Magnocavallo!

Sapevi che la Puglia vanta una tradizione di vini rosati molto antichi? Secondo l’AIVV (Associazione Italiana della Vite e del Vino), già nella Magna Grecia era praticata la vinificazione “a lacrima”, che consiste in una delicata pigiatura dell’uva a bacca nera. L’uva viene posta all’interno di sacchi affinché “lacrimi”: in questo modo, i vignaioli possono raccogliere il mosto evitando di contaminarlo con le bucce. Tornando a noi, sempre da Tannico, leader europeo del vino digitale, giunge la notizia che tra le etichette di rosato più vendute sulla piattaforma, quelle pugliesi sono seconde solo alle colleghe provenzali.

Dell’esplosione del trend del Primitivo pugliese, invece, ne abbiamo già parlato nell’articolo sul nostro Primitivo Black. Se non l’hai già letto, ti consigliamo di recuperarlo – lo so, siamo di parte, ma forse potrebbe interessarti la storia della parentela tra questo favoloso vitigno e lo Zinfandel californiano!

 

Non solo Primitivo Rosato.

Se Primitivo Rosato è l’ultimo arrivato a casa Teanum, Rosato Nero di Troia Favùgnë fa parte di quella gamma di etichette storiche della cantina. Si tratta di un vino rosato di un luminoso color rosa antico, con ampio bouquet di profumi freschi e agrumati, intenso, fresco, morbido e sapido. Lo scorso anno, Rosato Nero di Troia Favùgnë ha ottenuto 2 Bicchieri Gambero Rosso all’interno della Guida Vini d’Italia 2021.

E tu fai parte del “pink team”? Faccelo sapere nei commenti!

 

Fonti: IWSR “Lessons from rosé: What spirits brands can learn from rosé’s success” | AIVV “I vitigni dei vini Rosati di Puglia” | Pugliain.net “Vini rosati: cresce il trend di vendite ma in Italia c’è ancora tanto da fare” | Tannico “L’Italia in rosé

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